A proposito di Señor
Señor (Tales of Yankee Power) – 1978 C'è un vento maligno che ancora soffia sul ponte superiore, C'è una croce di ferro che ancora pende dal suo collo. C'è una banda che marcia e ancora suona in quello spazio vuoto, dove una volta lei mi tenne tra le sue braccia e mi disse: "Non dimenticarti di me". Questa canzone è come un grande misterioso enigma. Più ci entri e più diventa strana, complicata, dotata di ragioni ulteriori. È un tipo di canzone che non senti arrivare finché non ti casca addosso. Non è facile farsene un’idea precisa perché non c’è niente che ti porti nella direzione corretta. Ci sei tu, c’è Harry, c’è questo zingaro vagabondo vestito solo con una coperta. C'è l'idea di una carovana perpetua, come in un salmo della Sacra Bibbia riletto in chiave postmoderna come una sorta di Apocalisse Cinefila. Difatti l'epoca è esattamente quella in cui il Nuovo cinema americano scandagliava timori e tremori, disagi esistenziali e traumi reali, com